Leopardo

Leopardo

LEOPARDO

Elemento: Legno
Domina/Controlla: Drago/Acqua
Perde contro: Tigre/ Fuoco
Si oppone a lui: Gru/Metallo
Sviluppo del corpo: Muscoli / Tendini

I monaci scelsero questo animale per mediare tra l’enorme forza della Tigre e la forza di penetrazione “saettante” della Gru e per usarlo come simbolo che trasmettesse l’immagine di colpi penetranti e continui che sfruttano al loro interno un’ energia elastica generata dalla parte inferiore del corpo.

Il Leopardo è un animale “offensivo” e feroce tanto quanto la Tigre, la grossa differenza tra i due animali è la velocità.

La Tigre, infatti, fa affidamento sulla sua grossa taglia / peso e sulla sua forza esplosiva generata grazie a muscoli corti e tozzi, il Leopardo, invece, è dotato di muscoli affusolati ed allungati che gli permettono di muoversi molto più velocemente.

Il Leopardo, inoltre, è in grado di aumentare apparentemente la sua velocità grazie a spostamenti continui e ad un cambio costante e repentino degli angoli, durante cui vengono usati tutti e quattro gli arti per generare attacchi simultanei e concatenati che vanno a colpire tramite traiettorie sia lineari che circolari.

Proprio per queste sue caratteristiche al Leopardo è stato associato l’elemento Legno.

Come una canna di Bambù si piega e flette, scattando spesso nella direzione opposta.

Per poter esprimere queste caratteristiche il Leopardo basa il combattimento principalmente su tre strategie.

1) Quella base è che l’unione di più colpi “deboli” vada a generare una risultante più forte, di conseguenza gli stili associati a questo animale non cercano di portare un unico attacco definitivo, ma una serie di attacchi che uniti e concatenati insieme porteranno alla vittoria.
L’avversario, non essendo in grado di difendersi contemporaneamente su più fronti, rimanga di conseguenza paralizzato a subire una concatenazione feroce di attacchi.

2) Il colpire i tessuti molli o le ossa deboli, creando grave danno in piccole superfici, e annichilendo l’avversario annullandogli il pieno funzionamento del corpo. Colpi alla gola, tempie, costole fluttuanti, sterno, fegato, milza, Tantien, sono i punti favoriti.

3) L’ultima delle strategie del leopardo, invece, è quella di non stare mai fermo nello stesso posto, ma di usare lo spostamento per schivare e contemporaneamente effettuare una nuova concatenazione di attacchi.
I suoi colpi avvengono spesso da traiettorie non usuali, spesso addirittura contrarie allo spostamento.

Proprio grazie a questi cambi di direzione questo animale cerca di deflettere / disperdere gli attacchi piuttosto che bloccarli od opporsi ad essi con forza.

La difesa, infatti, non è finalizzata a sé stessa, ma diventa un mezzo per generare un altro attacco.

Gli attacchi non andati a bersaglio vengono sfruttati come “ponte” per portare degli attacchi successivi in modo da generare una azione continua e “piena”.
Infatti il richiamo dei colpi tipicamente circolari (stretti) e lo scambio dell’arto di attacco con un dinamico gioco di spalle “a molla” permette di richiamare la forza del colpo in maniera naturale, mentre un’ altra parte del corpo la sostiene prendendone il posto.

Questi attacchi / difese potranno addirittura essere così continui e collegati da sembrare arrivare tutti quasi nello stesso istante.

PRINCIPIO DI CREAZIONE:
Questa sua caratteristica di difendere ed attaccare in contemporanea rende il Leopardo in grado di mettere in crisi il Drago, dall’altro lato, però, proprio questo suo fluire e muoversi costantemente lo rende facile preda delle prese della Tigre, che lo vanno a limitare drasticamente nella sua libertà di spostamento.
Con il principio di Creazione un  animale, o tecnica, domina sull’altra, sfruttando la sua stessa natura, costringendo la parte avversaria ad evolvere.

PRINCIPIO DI DISTRUZIONE:
Si oppone al Leopardo la Gru, che lo neutralizza opponendo uno stile diametralmente incompatibile.
I due animali tendono all’evasione e hanno forze medio/lunghe.
L’avvicinarsi del Leopardo ed i suoi colpi vengono resi impossibili dalle bracciate ad ala della Gru che gli deflette tutto quasi prima che parta.
Questo stallo dato dalla forza opposta non genera una vittoria dominante, ma è sufficiente per terminare l’incontro, e ripristinare quindi l’equilibrio tra le due fazioni.